Pillole Assicurative #29 – Covid 19 e RSA

Quanto la pandemia da Covid – 19 ha influito sulla Responsabilità Civile in ambito sanitario? Soprattutto quale segmento professionale, tra strutture, esercenti la libera professione e dipendenti privati e del Servizio Sanitario Nazionale ha subito più cambiamenti?

Di fatto a tutt’oggi l’effetto pandemia si è riversato su tutti i fronti ed è difficile fare una stima o una statistica, sicuramente ha inciso tantissimo sul settore sanitario sia per gli operatori che per gli utenti finali. A livello assicurativo è evidente e risalta agli occhi di tutti il cambio di visione delle Compagnie riguardo il rischio di Responsabilità Civile Professionali delle RSA e similari.
Le Residenze di lunga degenza per anziani sia pubbliche che private, le case di riposo, le comunità alloggio che sono diventate proprio durante il Lockdown, veri e propri focolai pandemici vengono, proprio per questo motivo, considerate oggi, dalle Compagnie, in fase di assunzione del rischio, delle bombe ad orologeria.

Facciamo un passo indietro.

Prima della Legge 24 del 08/03/2017, non sussistendo alcun obbligo di assicurazione o autoassicurazione, la maggior parte delle strutture private non assicuravano la Responsabilità Civile Professionale della struttura, vuoi per mancanza di cultura del rischio, vuoi per incapacità di discernere la differenza tra la copertura RCTO dell’immobile dalla Responsabilità dell’attività professionale svolta all’interno, vuoi per la mancanza di preparazione e professionalità dell’intermediario. Subito dopo la promulgazione e l’entrata in vigore della Legge Gelli – Bianco, c’è stata una corsa ai ripari che ha indotto gli Assicuratori, da una parte a riformare tutti i contratti in corso che assicuravano la sola RCTO del fabbricato e dell’Azienda titolare della Casa di Riposo o della Comunità alloggio per anziani, includendo anche la partita di Responsabilità Civile Professionale, dall’altra una revisione completa della tariffa per le nuove assunzioni. Contratti di polizza, quindi, che prima venivano emessi in autonomia dalla scrivania dell’intermediario, a volte senza nemmeno la compilazione di un questionario di assunzione del rischio, con massimali molto blandi, spesso e volentieri emesse a regolazione premio sul fatturato dell’azienda, sui dipendenti o sugli ospiti della struttura, sono stati oggetto di disdetta o sostituzione urgente, con un enorme aggravio di spese per le aziende sanitarie private.
La nuova assunzione di polizze di Responsabilità Civile professionale per questo tipo di strutture, quindi, cambia completamente sia nelle modalità di assunzione (questionario di assunzione del rischio), nella tassazione (aumento delle tariffe di circa il 30%) ed ovviamente anche nelle coperture (polizze Claims Made, con massimali più alti, inclusione della clausola di retroattività decennale o illimitata, e della clausola postuma) e nella performance post-vendita. Da una parte una maggiore consapevolezza del rischio ed una maggiore adeguatezza della copertura al rischio, dall’altra un aumento esponenziale dei costi.
Anche se non tutti gli Assicuratori entrano nel mercato della Medical Malpractice, alcuni fanno sono capolino mentre altri si defilano completamente, i players in gioco sono comunque abbastanza per poter fare un confronto sia del wording di polizza che delle tariffe applicate.

Febbraio 2020, con l’arrivo del Virus Sars-Cov-19, traccia una linea netta di demarcazione che prima porta tutti i giocatori (Compagnie) rimaste in campo a staccare completamente la spina dell’assunzione del rischio e successivamente solo alcune, pochissime, a riprendere l’assunzione del rischio, inizialmente attraverso polizze convenzione e successivamente (seconda metà del 2021) con polizze a primo rischio, ma con una attentissima valutazione del rischio. I questionari di proposizione del rischio cambiano, le pagine da compilare sono molte di più e contengono, oltre alle domande di routine, anche appendici relative a tutti i dispositivi di sicurezza Covid – 19 attuati nella struttura ed una intervista completa sui contagi avvenuti sia da parte degli ospiti che degli addetti ai lavori sia interni che esterni.
Le assunzioni sono sottoposte ad una scrupolosa selezione dell’assicurato e riservate alla Direzione del Ramo delle Compagnie ed ovviamente come potete immaginare le tariffe sono cresciute ancora.
Per l’ennesima volta, la mancata regolamentazione della Legge, che doveva avvenire con l’uscita dei Decreti Attuativi assieme a tutte le difficoltà che l’attuale Pandemia ha recato alla società, porta il tema della Responsabilità Civile Professionale in Sanità nell’anarchia e nel caos.