Formazione ECM e Assicurazione Professionale: Cosa Rischiano i Medici Inadempienti?

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Con la Legge n. 24 del 08/03/2017, meglio conosciuta come Legge Gelli-Bianco, la responsabilità professionale dei medici e degli altri professionisti sanitari ha subito un’importante evoluzione, introducendo un legame diretto tra la formazione continua e la copertura assicurativa per responsabilità civile professionale. Questo collegamento, rafforzato dal decreto attuativo del febbraio 2024, rappresenta una svolta significativa per tutti gli operatori sanitari.

Uno degli aspetti più rilevanti introdotti dal decreto attuativo riguarda l’obbligo formativo legato alla copertura assicurativa. Secondo quanto stabilito, i professionisti sanitari che non raggiungono almeno il 70% dei crediti ECM richiesti nel triennio di formazione non potranno godere della copertura assicurativa in caso di contenzioso. Questo significa che, in assenza di tale requisito, l’assicuratore potrebbe rifiutarsi di intervenire in caso di azioni legali legate alla responsabilità professionale, esponendo il medico o il professionista sanitario a gravi conseguenze.

La Legge Gelli-Bianco ha introdotto un quadro normativo più rigoroso per quanto riguarda la responsabilità professionale dei medici e degli operatori sanitari. Prima dell’introduzione di questa legge, la copertura assicurativa per responsabilità civile era garantita automaticamente a chi stipulava una polizza. Tuttavia, con l’attuazione della normativa, l’assicurazione non può più essere considerata una semplice formalità. È necessario che i professionisti dimostrino di essere costantemente aggiornati e di aver rispettato i loro obblighi formativi per poter beneficiare di tale protezione.

La formazione continua in medicina (ECM) diventa quindi un requisito essenziale per ottenere la copertura assicurativa.

Il decreto attuativo del 2024 chiarisce che, se il professionista non raggiunge almeno il 70% del fabbisogno di crediti ECM nel corso del triennio formativo, rischia di trovarsi senza copertura, esponendosi a rischi legali e finanziari in caso di controversie legate alla propria attività professionale.

Il sistema ECM è stato introdotto per garantire che i professionisti sanitari siano sempre aggiornati sugli sviluppi più recenti delle scienze mediche e delle tecnologie sanitarie. La Legge Gelli-Bianco, con il suo decreto attuativo, rafforza ulteriormente questo sistema, rendendo la formazione continua non solo un obbligo etico e professionale, ma anche una condizione imprescindibile per esercitare la professione in sicurezza.

Il raggiungimento del 70% dei crediti ECM richiesti nel triennio formativo è ora una condizione imprescindibile per accedere alla copertura assicurativa RC professionale. In caso contrario, l’assicuratore può avvalersi di una clausola che gli consente di non garantire il professionista in caso di contenzioso. Questo crea un legame inscindibile tra l’adempimento dell’obbligo formativo e la protezione assicurativa, mettendo in evidenza l’importanza della formazione continua per la tutela del professionista stesso.

La mancata copertura assicurativa rappresenta un rischio significativo per i professionisti sanitari. In un settore caratterizzato da un elevato rischio di contenzioso, trovarsi senza protezione legale e finanziaria può avere conseguenze devastanti. Non solo i medici rischiano di dover affrontare personalmente le spese legali e i risarcimenti in caso di condanna, ma potrebbero anche trovarsi esposti a sanzioni da parte degli ordini professionali.

Infatti, la mancata adempienza dell’obbligo formativo non comporta solo l’esclusione dalla copertura assicurativa. Sono previste anche altre conseguenze, come sanzioni disciplinari che, nel peggiore dei casi, possono portare alla sospensione temporanea o permanente dall’esercizio della professione. Questo rende ancora più urgente la necessità di mettersi in regola con gli obblighi formativi.

A partire dal 2026, i medici e i professionisti sanitari che non avranno accumulato almeno il 70% dei crediti ECM rischieranno non solo di perdere la copertura assicurativa, ma anche di vedere compromessa la loro possibilità di esercitare la professione.

Questo significa che non sarà più sufficiente stipulare una polizza di responsabilità civile professionale per proteggersi da eventuali contenziosi. Sarà necessario dimostrare di aver rispettato il proprio obbligo formativo, garantendo così di essere sempre aggiornati e competenti nel proprio campo. La mancata aderenza a tali requisiti non solo esporrà i professionisti a gravi rischi legali, ma potrebbe anche minare la loro reputazione e la fiducia che i pazienti ripongono in loro.

Nonostante manchi ancora più di un anno alla fine del triennio formativo 2023-2025, è fondamentale che i medici e i professionisti sanitari si attivino immediatamente per completare il loro percorso ECM. Rimanere scoperti da un punto di vista assicurativo può avere conseguenze gravi, sia sul piano economico che professionale.

Inoltre, la sospensione dall’esercizio della professione è una delle conseguenze più severe previste dalla legge per coloro che non rispettano gli obblighi formativi. Questo potrebbe comportare non solo un danno economico significativo, ma anche un impatto negativo sulla carriera e sulla reputazione del professionista.

Per tutti i medici e i professionisti sanitari, è arrivato il momento di agire. Il completamento del percorso formativo ECM non è più solo una questione di aggiornamento professionale, ma rappresenta una condizione essenziale per garantire la propria copertura assicurativa e proteggere la propria attività.

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