Pillole Assicurative #22: La scheda di sinistrosità pregressa
Nella pillola precedente abbiamo parlato del questionario di assunzione del rischio accennando proprio della scheda di sinistrosità pregressa relativa all’attività o al bene da assicurare. Abbiamo definito quanto sia fondamentale questa sezione del questionario, per poter presentare al mercato assicurativo il rischio da proporre.
Perché? In quale modo tali dati possono influenzare la quotazione di una o più compagnie?
Le domande che stiamo ponendo possono sembrare banali agli esperti del settore, un po’ meno per il cliente che approccia a questo argomento e che, all’oscuro di ciò che succede nei “retrobottega” delle compagnie assicurative, si limita ad acquistare servizi loro necessari per poter adempiere i loro obblighi ed espletare la propria attività nella massima sicurezza.
Non dobbiamo dimenticare che l’Assicurazione è un trasferimento del rischio dal proprio patrimonio personale al patrimonio di un terzo, in questo caso la Compagnia di Assicurazione, che si sostituisce all’assicurato nel pagamento di un indennizzo dovuto ad un terzo a seguito di un evento avverso coperto in polizza. Tale premessa si rende necessaria al fine di comprendere quanto sia importante far capire alla società che assumerà tale rischio, la “bontà”, la qualità del cliente proponente, proprio in base alla frequenza dei sinistri occorsi nell’ultimo triennio o nell’ultimo quinquennio.
È vero che attraverso il contratto di assicurazione si trasferisce il rischio ad una compagnia ma è pur vero che lo stesso trasferimento avviene a fronte di un pagamento del premio di polizza, il calcolo di tale importo viene determinata da una serie di coefficienti moltiplicatori (detti Tassi) che aumentano in maniera proporzionale con l’aumento del rischio. Nella base di calcolo del premio è di grande rilevanza proprio la frequenza dei sinistri in un determinato periodo di tempo.